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Dove stai andando?

Dove stai andando?

Ti hanno sempre detto “Se vuoi farti una posizione devi studiare”.

E allora, studi, ti prendi la tua bella laurea, probabilmente con tanti sacrifici, magari ti prendi anche un master e alla fine arriva il sospirato momento di inserirti nel mondo del lavoro.

Ma mentre tu fai una gran fatica a trovare un impiego da quattro soldi, nonostante la tua brillante laurea con lode e il tuo master, vedi l’idraulico col BMW, mentre tu a stento giri con una Panda usata. La moglie del meccanico sfoggia un sontuoso solitario, mentre tu hai ancora la catenina della cresima o della comunione.

Eppure, hai completato il percorso, hai finito gli studi: diploma, laurea, master. Poi, stage in aziende, apprendistato, tirocinio e ogni altro sbattimento. Però sei ancora lì a tirare la cinghia, mentre il figlio del macellaio, notoriamente un somaro, si è comprato il SUV. Tu vivi in affitto in un monolocale che ti succhia buona parte del tuo magro stipendio, mentre la figlia dell’impresario di pompe funebri, con una laurea comprata sul web, vive nel trilocale in centro, ristrutturato dall’architetto di grido, che le ha regalato il paparino.

E allora ti viene spontaneo chiederti: dove sto andando? Perché ho fatto tutta sta fatica? Per quale scopo? Non era meglio se mi fermavo al diploma (ma anche alle medie, così risparmiavo un sacco di soldi) e avessi avviato un’attività?

Poi, ti viene in mente che l’attività non la potevi avviare, non solo perché ci volevano un bel po’ di quattrini (se ti fermavi alle medie, avresti potuto investire quelli per la laurea), ma soprattutto perché non avevi la mentalità imprenditoriale, quella che fin da piccoli, invece, respirano come l’aria i figli dei commercianti, degli artigiani, dei titolari d’impresa, quelli che poi ereditano dai genitori il negozio, il laboratorio, l’azienda. Certo, non tutti i figli “d’arte” riescono nell’impresa. Ci sono clamorosi esempi di ragazzi che hanno bruciato le fatiche dei padri. Ma in linea di massima, questi rampolli hanno una marcia in più.

E tu che non hai genitori commercianti, artigiani o titolari d’impresa, non respiri, non hai mai respirato quell’aria e ti senti un pesce fuor d’acqua.

Eppure, è anche vero che il mondo è pieno di fulgidi esempi di gente che ha costruito una fortuna partendo dal nulla.

E allora, come stanno le cose? Pensi che studiare sia importante o inutile?

Ma soprattutto, tu sai dove stai andando?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay